La pianificazione della sicurezza.
Nei cantieri nei quali è prevista la presenza, anche non contemporanea, di più imprese esecutrici è obbligatorio pianificare la sicurezza mediante il Piano di sicurezza e coordinamento (PSC), uno strumento efficace ed operativo per la gestione dei rischi reali, preventivamente individuati e valutati.
Nell’ambito dei lavori pubblici, nei casi in cui non sia obbligatoria la redazione del PSC (cantieri con una sola impresa), bisogna redigere il Piano di sicurezza sostitutivo (PSS) che ha la stessa forma e gli stessi contenuti del PSS ma è redatto a cura dell’appaltatore o del concessionario e non prevede la stima dei costi della sicurezza.
Infine, il Piano operativo di sicurezza (POS) è il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige per la pianificazione della sicurezza in riferimento al singolo cantiere interessato.
Anger Mathe
Rilevare le interferenze e loro eliminazione.
La corretta pianificazione necessita dell’elenco delle attività per l’esecuzione dell’opera e della preventiva determinazione dei soggetti che dovranno intervenire nel cantiere, con le modalità del loro avvicendamento e le eventuali interferenze lavorative.
Ogni interferenza rilevata, attraverso le indagini che di volta in volta si riterranno più opportune, dovrà essere valutata e di conseguenza andranno ricercate le migliori soluzioni tecnico-costruttive (da parte del progettista) necessarie ad eliminare o ridurre con efficacia l’interferenza.
Infatti, nel PSC è necessario condurre l’analisi dei rischi per tutte le attività lavorative prevedibili nel cantiere e per ciascuna attività e, successivamente, individuare le procedure atte a garantire il rispetto delle misure di prevenzione e protezione.